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lunedì 16 giugno 2014

Il comportamento nei confronti del Sublime Corano


Nel Nome di Allah il Clemente e Misericordioso
Per il Musulmano la Parola di Allah è sacra, supera in nobiltà e merito qualsiasi altra parola. L’errore non può trovarvisi, nel modo più assoluto.Prenderla per testimone, significa citare la Verità; applicare le sue leggi vuol dire rendere Giustizia. Gli adepti del Corano sono gli eletti di Allah (‘azza waJalla) e i Suoi Awliyâ’ (intimi, servi onorati). Chiunque vi si concentri troverà la salvezza e acquisirà la felicità suprema, ma coloro che se ne distolgono, si vedranno dannati e perduti.
Ciò che rafforza il sentimento di grandezza, di nobiltà e di santità del Corano, agli occhi del credente, è l’elogio che di esso fece il Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam), colui che lo ricevette, il migliore degli uomini, il nostro maestro Muhammad ibn ‘AbdAllah, Messaggero e servitore di Allah, che Allah conceda la Grazia e la Pace a lui e a tutta la sua Famiglia.
Il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) disse: “Leggete il Corano! Nel Giorno della Resurrezione, verrà ad intercedere a favore di colui che lo avrà recitato” (riportato da Muslim).
Il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) disse anche:
“Il migliore di voi è colui che studia il Corano, e colui che lo insegna” (riportato da Bukhârî)
Il Messaggero di Allah (saws) disse:
“Gli adepti del Corano sono gli eletti di Allah e i Suoi amici privilegiati” (riportato da Nisâ’î).
L’Inviato di Allah (saws) disse:
“I cuori si arrugginiscono come il ferro”.
I Sahâbah (che Allah sia soddisfatto di tutti loro) chiesero: “E come rendere loro lo splendore?”. Rispose (pace e benedizioni di Allah su di lui): “Mediante la recitazione del Corano, e l’evocazione della morte”.
Un nemico accanito del Profeta (saws) un giorno venne a dirgli: “Muhammad, recitami questo Corano!”, allora il Messaggero di Allah (saws) gli recitò:
"In verità Allah ha ordinato la giustizia e la benevolenza e la generosità nei confronti dei parenti. Ha proibito la dissolutezza, ciò che è riprovevole e la ribellione. Egli vi ammonisce affinché ve ne ricordiate. Obbedite al patto di Allah dopo che l’avete accettato e non mancate ai giuramenti solenni che avete prestato, chiamando Allah garante contro voi stessi. In verità Allah conosce il vostro agire."(Corano XVI. An-Nahl, 90-91)
Il Messaggero di Allah (saws) non aveva ancora terminato la recitazione, che il suo antagonista, meravigliato, colto d’ammirazione per queste Parole sublimi, colpito dalla santità del significato e dall’effetto che esse avevano prodotto su di lui, si affrettò a dichiarare pubblicamente che si trattava di una Parola sacra e magnanima.
Ecco cosa disse, testualmente: “Che dolce Parola, piena di Grazia. Il basso è frondoso, l’atto è fruttifero! L’uomo, di certo, è incapace di dire tali parole!”.
Benché il Musulmano debba – certamente – conformarsi agli insegnamenti contenuti nel Corano, fare ciò che esso ordina ed evitare ciò che proibisce, è tenuto, in più, ad osservare, leggendolo, le regole seguenti:
1. Leggerlo esclusivamente in stato di perfetta purificazione, in una posizione decente e rispettosa, rivolto verso la Ka’ba.

2. Leggerlo pacatamente. La sua lettura integrale non deve avvenire in meno di tre giorni. 
Il Profeta (saws) disse: “Colui che lega il Corano in meno di tre giorni, non può comprenderne il senso”.
Consigliò ad ‘Abdullah ibn ‘Umar (che Allah si compiaccia del padre e del figlio) di terminare la recitazione di tutto il Corano una volta alla settimana.
‘Abdullah ibn Mas’ûd, ‘Uthmân ibn ‘Affân e Zayd ibn Thabit (che Allah sia soddisfatto di tutti loro) completavano la lettura in una settimana.

3. È consigliato leggere il Corano con raccoglimento e con aria meditativa. 
Il fervente Musulmano piange durante la sua recitazione, o si sforza di piangere se le lacrime si fanno rare. 
Il Profeta (saws) disse: “Piangete leggendo il Corano, o sforzatevi di piangere”
(riportato da Ibn Mâjah).

4. Il Corano va recitato con una voce melodiosa. 
Il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) disse: “Abbellite la lettura del Corano con le vostre voci. Colui che non lega il Corano salmodiando, non recita come noi. Niente è più gradito ad Allah (‘azza waJalla) che ascoltare un Profeta salmodiare la Scrittura Santa”.

5. Il Corano va letto a voce bassa se si teme di inorgoglirsi della sua recitazione o di disturbare qualcuno nella sua preghiera. 
Il Profeta (saws) disse:“Colui che legga il Corano per mettersi in mostra, è come colui che fa la carità con ostentazione”.
È raccomandato di fare l’elemosina discretamente, a meno che non vi sia interesse a farla in pubblico per dare l’esempio. Lo stesso vale per la recitazione del Corano.

6. Questa recitazione deve essere compiuta con rispetto, meditazione e presenza di spirito, per coglierne il significato e i segreti.

7. Non si deve leggere il Corano con noncuranza. 
Ci si può maledire leggendo inconsciamente. 
Per esempio, leggendo versetti che maledicano il mentitore e l’ingiusto, ci si attribuisce questa stessa maledizione nel caso si sia effettivamente bugiardi o ingiusti.Una citazione riportata dalla Torâh mostra la gravità dell’errore di coloro che si allontanano dal Libro di Allah (subhânaHu waTa’ala), occupandosene poco e pensando ad altro.
Vi si riporta che Allah (‘azza waJalla), rivolgendosi all’uomo, disse:
“Non ti vergogni? Quando ricevi, sulla via, la lettera di uno dei tuoi amici, ti siedi al bordo della strada per leggerla e comprenderne il contenuto, lettera per lettera, in modo che nulla ti sfugga. Ma non ti occupi del Mio Libro! Osserva i dettagli che vi ho citato per te, la Mia raccomandazione ripetuta di meditare la Mia Parola in ogni suo aspetto… Ma tu non fai che distogliertene. Sono forse, ai tuoi occhi, meno prezioso di uno dei tuoi amici? Se uno di essi viene a sedersi accanto a te, rivolgi il viso verso di lui e l’ascolti attentamente. Se qualcuno ti parla o ti disturba, gli fai segno di smettere. Ma Io, Mi presento a te per parlarti e il tuo cuore si distoglie da Me… Sono meno considerato di uno dei tuoi amici?”.

8. Il Musulmano deve sforzarsi di acquisire le qualità dei favoriti del Corano, che sono gli eletti di Allah (che Egli sia Esaltato e Magnificato), e i Suoi prediletti, e di essere impregnato della loro impronta.
‘Abdullah ibn Mas’ûd (radiAllahu ‘anhu) li segnalò con i seguenti termini: “Essi leggono il Corano durante la notte, quando la gente dorme. Lo recitano di giorno, mentre la gente se ne disinteressa. Essi piangono, e gli altri ridono. Sono pii, e il resto degli esseri umani vive nel disordine. Tacciono, mentre gli altri si perdono in vani dibattiti. Temono Allah (subhânaHu waTa’ala), mentre gli altri si pavoneggiano. Sono tristi, mentre gli altri gioiscono”.
Muhammad ibn Ka’b disse: “Riconoscevamo colui che recitava il Corano dalla sua tinta alterata” (facendo con ciò allusione alle sue lunghe veglie e alle sue numerose preghiere).
Wuhayb ibn Ka’b riferì: Chiedemmo ad un uomo: “Perché non dormi?”, ed egli rispose: “Le meraviglie del Corano hanno scacciato il sonno dai miei occhi!”
Abû Nûn diceva: “Le promesse e le minacce del Corano hanno impedito agli occhi di colui che lo legge di chiudersi. Essi hanno così ben compreso la Parola di Allah, Il Maestoso, che abbassano la testa in umiliazione e sottomissione”.
CHE ALLAH L'ALTISSIMO CI ACCORDI L'AMORE PER IL CORANO, AMEEN!
Ringrazio la sorella Aisha Barbara Farina per la traduzione del testo --> QUI 

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