Si sono tuffati in:

martedì 3 novembre 2015

Testimonianza di un'hijra (emigrazione per amore di Allah)

TESTIMONIANZA DI UNA SORELLA RITORNATA ALL'ISLAM
CHE DECIDE, CON IL MARITO, DI EMIGRARE PER AMORE DI ALLAH
"Carissime sorelle e fratelli,
Assalamu ‘alaykum wa rahmatullah wa barakatuh! Sono una vostra giovane sorella fiLlah, italiana come tanti ritornati all’Islam alhamduliLlah, sposata con un giovane musulmano, voglio raccontarvi di un recente radicale cambiamento nel mio vivere la fede, Allahu Akbar!
Di recente la mia vita ha avuto una svolta risolutiva: l’Hijrah (emigrare verso un paese musulmano per la causa di Allah)Avevo cominciato a nutrire il bisogno e comprendere l’importanza di vivere in un paese musulmano ormai da diverso tempo.
Questa necessità è cresciuta con la pratica e l’approfondimento della religione, il bisogno di rafforzare la fede e di apprendere meglio la Sunnah del Profeta (saws) e, così, di avvicinarmi maggiormente al mio Signore.
Ci sono voluti alcuni anni prima che io e mio marito prendessimo definitivamente la decisione di lasciare la nostra terra natia (l’Occidente).
Avevamo bisogno di tempo ed esperienza per maturare e capire a fondo che non c’è posto per un musulmano che ama Allah in un paese di gente che odia Allah.
Purtroppo, l’Hijrah oggi è un aspetto della nostra fede, al quale molti fratelli e sorelle non danno la giusta importanza.
Molti coltivano il sogno di una pacifica coesistenza con i miscredenti, ma questo è un pensiero davvero ingenuo.
Vivendo tra di loro, non possiamo applicare molti aspetti essenziali della Sunnah che fanno parte della vita del musulmano e viviamo nella costante lotta contro l’inevitabilità di commettere peccati che – se circondati da musulmani – potrebbero essere evitati, e nel timore di praticare la religione stessa per poterci “integrare” meglio.
Ma noi non dobbiamo compiacere i kuffar, bensì dobbiamo impegnarci perché Allah Ta’ala sia soddisfatto di noi.
È davvero importante che un musulmano capisca ciò e si capaciti dell’importanza dell’Hijrah verso un paese dove può praticare e adempiere il più possibile alla Legge di Allah, e circondarsi di credenti. 
Allah Ta’ala ha detto nel Qur’an (traduzione del significato):
Colui che fa la Hijrah sulla via di Allah (per il compiacimento di Allah) troverà sulla terra molti luoghi per emigrare
e abbondanza (di cibo e di altri mezzi).
Chiunque lascia la sua casa per fare la Hijrah attraverso
un luogo dove può adempiere ai comandi di Allah e il Suo Messaggero
e poi la morte lo trova, senza dubbio la sua ricompensa
è assicurata da Allah.
Allah è il Più Perdonatore, il Più Misericordioso.
(Corano 4:100)
Lasciare la propria casa, la propria famiglia, i luoghi noti, le persone che parlano la nostra lingua e conoscono le nostre usanze per andare in un paese straniero dove ogni cosa ci appare estraneo, fa paura a tutti.
Ma l’amore per Allah deve essere in noi ben più grande, e se lo si ha, ci si affida a Lui e si vince la paura.
Si può superare ogni ostacolo con l’aiuto di Allah Ta’ala, ed io ne ho avuto la conferma ed ora vorrei condividerla con voi.
Mio marito partì per la Hijrah senza una casa pronta ad ospitarlo, né un lavoro perché si potesse mantenere, né conosceva la lingua di quel paese.
Tuttavia, sin dal suo arrivo, mai una notte ha dormito per strada e mai un giorno ha patito la fame.
Allah Ta’ala gli ha fornito i mezzi di cui aveva bisogno, subhanaLlah.
Una sera mi raccontò che un uomo si era avvicinato a lui mentre era per strada – il solo a parlare italiano in tutto il quartiere – e gli disse: “Forse Allah mi ha mandato per aiutarti”.
Da quel momento lo ha aiutato ad affrontare le necessità quotidiane.
In seguito altre facilità sono provenute da Allah Ta’ala che dimostrano che davvero Egli provvede senza contare a chi compie dei sacrifici per amor Suo.
Dopo alcune difficoltà, infatti, abbiamo potuto affittare una casa, alhamdiLlah, affinché io potessi raggiungerlo.
Al mio arrivo la casa era vuota, ma abbiamo ricevuto molta sadaqa (elemosina) da parte di fratelli che hanno provveduto all’arredamento della casa (dalle stoviglie e le cose più superflue alle più importanti), subhanaLlah!
Ma frigo e dispensa restano spesso quasi vuoti; ed è in quei momenti che ci si accorge che Allah Ta’ala provvede ai Suoi servi come vuole.
Come il caso di mezzo chilo di pasta che ha saziato ben sette persone in diversi pasti, subhanaLlah.
Ogni giorno in cucina il cibo non sembra mai abbastanza, ma appena raggiunge la tavola diventa persino troppo.
La misericordia che Allah Ta’ala ci ha concesso è, tuttavia ben più grande e non può essere facilmente riportata a parole.
Intanto iniziano a prendere forma progetti futuri e comuni che in Occidente difficilmente potevano avere luogo, come costruirsi una famiglia senza il timore che l’educazione islamica dei figli entri in contrasto con la loro vita fuori dalle mura di casa, dove prevale la legge e la morale dei kuffar.
E quelle cose quotidiane che fanno di noi dei musulmani.
Pregare e frequentare i Masajid (moschee) senza suscitare sospetto e timore nei kuffar, e, così, subire le angherie da parte della popolazione e dello stato verso la comunità islamica. Uscire velate senza timore di subire aggressioni o licenziamenti, o essere “cortesemente invitati a uscire” dal negozio perché s’indossa il niqab.
Non essere costretti talvolta, se non spesso, a cedere allo stile di vita immorale dei kuffar e adeguarsi a qualcosa che è haram.
Quest’ultimo è sicuramente il punto cruciale.
In un significato di una ayah nel Sublime Qur’an Allah Ta’ala ha detto:
“E chi avrà fatto (anche solo) un peso di un atomo di male lo vedrà.” (99:8).
Ogni cattiva azione, anche piccola, corrompe la nostra anima, come una bottiglietta d’inchiostro che gocciola in un bicchiere d’acqua.
L’acqua tende ad annerirsi sempre di più mescolandosi con le gocce d’inchiostro.
Così il nostro Iman (la nostra fede).
Ogni peccato commesso (oggi per accomodare il capriccio del nostro vicino, domani per il datore di lavoro, poi per la famiglia o per l’amico… e così via) anneriscono il nostro Iman.
Se, invece, vogliamo che la nostra fede non si guasti, è necessario cominciare con l’allontanamento di ciò che la danneggia.
In tal caso, l’ambiente miscredente di un Paese.
Inoltre, è necessario lasciare le compagnie che non giovano alla nostra fede, per quelle che la accrescono.
Il modo migliore per farlo, è circondarsi di credenti che amano Allah, rispettano la Sua Legge e la Sunnah del Suo Profeta e la seguono.
Dì: “Se avete sempre amato Allah, seguitemi. Allah vi amerà e perdonerà i vostri peccati. Allah è perdonatore, misericordioso” (3:31).
Che Allah l’Altissimo doni la Hijra a ogni musulmano oppresso desideroso di vivere liberamente la sua fede per Allah Potente e Glorioso e ci doni il buon finale in questa vita. Allahumma amin.
Ua assalamu alaikum ua rahmatu Llahi ua barakatuhu"

sabato 24 ottobre 2015

LA STORIA DI GIACOMO MOLINARI: UN PEZZO DI ITALIA NEL CUORE DELL'ALGERIA




Durante la colonizzazione/conquista francese dell’Algeria, la città di Laghouat (al-Aghwât) rappresentava un punto strategico poiché, in quanto “porta del Sahara”, doveva servire come base per un’ulteriore espansione verso sud.
Laghouat venne espugnata nel 1852, dopo aspri combattimenti...che Allah l'Altissimo accolga i martiri algerini nei Suoi Giardini, amin.

Il generale Du Barail, ormai "padrone" della cittadina sahariana, ripulì subito la città dalle macerie e, senza nemmeno attendere le disposizioni del governatore generale dell’Algeria, ordinò agli abitanti del posto di fabbricare mattoni e pietre per costruire le installazioni necessarie all’esercito e all’amministrazione francese.
La ricostruzione della città ebbe inizio nel 1853.
In quell'anno arrivarono sette muratori italiani, ma solo uno di loro avrebbe legato il proprio nome a Laghouat e più precisamente ad una Moschea, che oggi viene chiamata anche "MASGID MOUNINAR" (la Moschea di Mouninar).
“Mouninar” era GIACOMO MOLINARI. 
Quando arrivò a Laghouat aveva trentanove anni, poiché era nato il 28 agosto 1814 a Cavagnano (oggi provincia di Varese).
Il compito di questi muratori italiani era quello di ricostruire una Moschea nel cuore di Laghouat.
Terminata quindi la costruzione della Moschea, il gruppo dei muratori italiani ripartì da Laghouat tranne Giacomo Molinari che rimase invece nella città algerina ED ABBRACCIO' L'ISLAM!
Non si conoscono le circostanze precise che motivarono la conversione di Giacomo Molinari - che assunse il nome islamico di AHMED.
Forse una qualche luce sulla vicenda potrebbe provenire da una documentazione che si dice esista alla sottoprefettura di Laghouat, dove sembra sia custodita anche una fotografia in cui Molinari (evidentemente non ancora diventato Ahmed) è ritratto con un vistoso crocifisso sul petto.
Ahmed Molinari si integrò perfettamente nell’ambiente musulmano: sposò una donna della tribù di Sidi Bouzid, nei dintorni di Aflou (una piccola provincia di Laghouat) ed ebbero quattro figli, un maschio di nome Mohammed e tre femmine.
L’ultima traccia lasciata da Ahmed Molinari consiste nel suo testamento, che egli dettò il 28 luglio 1908 al cancelliere notarile francese Paul Curel nella propria abitazione, “nel cortile di una casa sita all’angolo della rue Millot e della rue de Blidah” essendo probabilmente impossibilitato a muoversi per via della veneranda età (novantaquattro anni) e delle condizioni di salute (“malade de corps, mais sain d’esprit/malato nel corpo ma sano nello spirito”, così lo descrive il cancelliere Curel).
L’atto notarile venne dunque redatto, in francese e in arabo, alla presenza di un interprete giudiziario e di quattro testimoni, “tous les quatre citoyens français/tutti e quattro cittadini francesi”, residenti in città e in grado di comprendere la lingua araba.
Ciò era reso necessario dal fatto che Ahmed Molinari conosceva male la lingua dei colonizzatori francesi, ma in compenso si esprimeva alla perfezione in arabo, “à la mode indigène” ed aveva ormai dimenticato quasi del tutto dimentico l'italiano.
Leggiamo qualche riga tratta dal testamento del novantaquattrenne AHMED MOLINARI:
“Non posseggo nulla.
Avevo un orto, che ho venduto oggi stesso, ricavandone la somma di milleduecento franchi, la quale mi è servita per pagare una somma di eguale entità di cui ero debitore al signor Isaac Ben Lalou”.
Il creditore di Ahmed Molinari, questo Isaac Ben Lalou, era un ebreo del luogo con cittadinanza francese, è uno dei quattro testimoni ed è indicato nel documento notarile come “propriétaire et négociant/proprietario e negoziatore”.
Il fratello Ahmed Giacomo Molinari, infine, conclude così:
“Desidero essere inumato, dopo la mia morte, nel cimitero musulmano di Sidi-Yanès”.
L’ultima volontà di Ahmed Molinari venne regolarmente eseguita. 
Chi visiti oggi il cimitero di Sidi-Yanès (a Laghouat) 
vi può trovare la tomba del muratore ITALIANO 
che lavorò alla costruzione della grande moschea di Laghouat: 
EL MASGID MOUNINAR - LA MOSCHEA DI MOLINARI.

lunedì 5 ottobre 2015

Controcorrente

OGNI MATTINA, NEL MONDO, LA GENTE SI SVEGLIA.
NON IMPORTA DOVE TU VIVA MA, 
SE SEI MUSULMANO...COMINCIA A CORRERE! (O_o)


E' inutile: per quanta fatica uno faccia spiegando, rispondendo, citando esempi logici ed autenticati, nessuno ti prenderà mai sul serio: saranno sempre e solo le notizie filtrate alla TV o le chiacchiere popolane ad avere la meglio.
Ma va bene così...tu sai cosa sia giusto, tu sai cosa è vero e ringrazi Dio per averti donato quel discernimento che ti fa remare controcorrente, nonostante tutto e tutti!

Però sei anche consapevole di dover trasmettere quella verità che tu conosci, sai di essere anche obbligato - in qualità di credente - a dimostrare al mondo che l'Islam NON E' ciò che "vorrebbero" far credere (ed a dimostrare anche che molti pseudo-musulmani non agiscono assolutamente nella rettitudine).

E 'DEVI' farlo, oltre che parlandone, anche e soprattutto AGENDO in base a questa verità ed a questa misericordia che vivi sulla tua pelle e nella tua vita...giorno dopo giorno, pregando il Signore dei Mondi di farti morire Musulmano, amin!

L'impegno del Musulmano è costante ed attivo sia con il compiere buone azioni - contrastando tutta la falsa propaganda che infanga 1 miliardo e 600 milioni di fedeli - ma anche solo esortando a fare il bene e scoraggiando il compiere il male.

Perchè un Musulmano devoto e praticante vive controcorrente ogni giorno!

Incoraggia gli altri a compiere buone azioni o tutto ciò che possa giovare al prossimo, perché sa che chi guida al bene è come colui che compie la buona azione, come ci ha insegnato il nobile e beneamato Profeta Mohammed, pace e benedizioni su di lui:

“CHI GUIDA GLI ALTRI A COMPIERE IL BENE, AVRA' UNA RICOMPENSA PARI A QUELLA DELLA PERSONA CHE COMPIE LA BUONA AZIONE." [Trasmesso da Muslim]

Anche oggi ho iniziato a remare controcorrente, sali a bordo anche tu? :)

Allah l'Altissimo ci dia forza e pazienza, amin!

martedì 29 settembre 2015

IN CUCINA CON AMINA: RICETTINA ALGERINA ♥

MHAWET,POLPETTE DI POLLO AL PREZZEMOLO



As-salam alaykum, pace a voi che passate :)

La mia cucina spazia tra i sapori partenopei e quelli arabi, spesso piatti tipici di Laghouat
Ma il bello è quando unisco le due culture, i due sapori e mi scateno in cucina "inventando" letteralmente pietanze, pigliando un po' deqquà e un po' dellà...e sono i piatti più buoni, credetemi! Emoticon kiki

Però ci sono pietanze che non puoi assolutamente modificare: è proprio vietato da un'etica morale e civile, nonchè culinaria...

Come se volessi imbottire la parmigiana con il grano per la pastiera.
Oppure come se volessi fare il cous-cous con la "sabbiolina", la pastina all'uovo...NUN SE FA!! u_u

La stessa cosa vale per le MHAWET,POLPETTE DI POLLO AL PREZZEMOLO!!
Vi lascio pure la ricettina e poi inch'Allah mi fate sapere: pochi ingredienti, carne di pollo (quindi non costosissima) e cottura veloce...'na vera bontà "algerienn"!!

1 petto di pollo
1 cipolla
1 manciata di ceci
1 foglia di alloro
1 fettina di limone
½ cucchiaino di curcuma
1 stecca di cannella (o mezzo cucchiaino di quella in polvere)
1 cucchiaio di burro
1 uovo medio + 1 tuorlo
prezzemolo fresco tritato
farina
olio di semi
sale e pepe

1. In una pentola fate rosolare per qualche minuto il petto di pollo tagliato a tocchetti con il burro,la cipolla finemente tritata e le spezie.
Aggiungete la foglia di alloro, la fettina di limone e i ceci e fate cuocere per qualche minuto.
Aggiungete poi acqua fino a coprire il tutto, aggiustate di sale e lasciate cuocere.

2. Una volta cotta, ritirate la carne e cercate di tritarla finemente (io uso il robot da cucina, ma può andar bene anche nel frullatore: attenzione solo a non fare una poltiglia).
Il trito di carne ora mettetelo in un’insalatiera, aggiungete il prezzemolo e l’uovo sbattuto (il tuorlo vi servirà in seguito) e aggiustate di sale.

3. Mentre si fa riscaldare l’olio di semi per la frittura, formate delle polpette con l’impasto di carne.
Passatele nella farina e poi friggetele fino a quando non saranno belle dorate.

4. A parte sbattete il tuorlo d’uovo con un cucchiaio della salsa di cottura della carne, mescolate bene e versate il tutto di nuovo nella pentola di cottura (il composto del punto 1 qui sopra).

Disponete le polpette fritte (MHAWET) nella salsa e lasciarle marinare per qualche minuto.

Servire le mhawet con i ceci, guarnite dalla salsa e da prezzemolo fresco tritato.

BON ALGERI'...VOLEVO DIRE BON APETIT! ^_^

giovedì 3 settembre 2015

Il bimbo con la maglietta rossa


IL BIMBO CON LA MAGLIETTA ROSSA CHE HA GELATO LE COSCIENZE DEL MONDO INTERO...a parte qualche 'bestia' che ancora blatera contro i profughi.

Vorrei condividere 2 piccole mie considerazioni:

1. Leggo in questi giorni tantissime persone che protestano perchè non ce la fanno a vedere queste immagini, perchè le foto di bimbi morti (in mare) non si dovrebbero pubblicare, perchè - da genitori - non reggono la vista di quei corpicini inermi tra le onde.
Ma scusate: sono CINQUE ANNI che girano foto di torture e scempi perpetrati in Siria su adulti e piccini e voi solo oggi vi lamentate delle foto in giro sul web?

2. Questa piccola anima è tornata beata al Suo Creatore, per fortuna non vivrà più gli orrori di un esilio forzato e quanto di orribile sta accadendo agli altri profughi.
Ma quanti altri bimbi della sua età sono ancora vivi ed in balìa di questo ESODO? 
Possibile che vi inorridisca la foto di un bimbo morto e non vi scuota invece la vita atroce che stanno vivendo milioni di altri bimbi?

Io questo bimbo lo voglio ricordare per sempre...con lui è affogato anche il fratellino (nella foto con lui) e la loro mamma: mì è più facile osservare il loro dolce "sonno" anzichè ascoltare il pianto vivo e sofferente di altri loro coetanei ancora in vita.

E che DIO ci aiuti e perdoni tutti: 
vittime e carnefici!

domenica 30 agosto 2015

Il valore delle donne...religiose e praticanti!



NEL NOME DI DIO IL CLEMENTE E MISERICORDIOSO

ll valore della DONNA, all'interno della propria famiglia, si rispecchia inevitabilmente in seno alla società.
Una brava moglie sarà attenta a ciò che fa il marito: se prega, se evita guadagni illeciti, se mette in pratica gli insegnamenti del Profeta - pace e benedizioni su di lui -, se la moglie si accorge di errori o dimenticanze da parte di lui, sarà tempestiva e lo correggerà ricordandogli hadith e Corano.

L'imam Al-Ghazali riferisce che:

Quando il Tale usciva di casa, sua moglie e sua figlia gli dicevano:
"GUARDATI DAI GUADAGNI ILLECITI, POICHE' NOI POSSIAMO SOPPORTARE LA FAME E LE DUREZZE...MA NON IL CASTIGO DEL FUOCO!"

Uomini e donne devono essere pronti a sostenersi ed a correggersi nei momenti deboli, ma la forza delle donne/mogli/mamme/sorelle/figlie è UNICA!

E parlo delle donne timorate di Dio...di quelle religiosamente attente a tutto ciò che accade attorno a loro:
i loro figli ed i loro mariti non fumeranno e non si "peleranno" le facce come delle patate, ma avranno la loro barba folta com'è sunnah del Profeta - su di lui pace e benedizioni.
Li costringerà a recarsi in Moschea ogni volta che il lavoro glielo permetterà, così come ha ordinato il nobile Rasoul - pace e benedizioni su di lui.
Le loro figlie saranno pudiche ed islamicamente vestite e non vagheranno di notte con le 'amiche' ed in luoghi poco raccomandabili.
Loro stesse saranno un valido sostegno per le loro sorelle nella fede, un esempio per i loro figli e nelle loro case ci sarà sempre chi recita amorevolmente il Sublime Corano.

Leggendo questo hadith autentico, un brivido ha scosso il mio cuore: facciamo presto a fare (ed a chiedere) du'aa, ma se la disobbedienza appartiene al nostro quotidiano, come possiamo sperare di vivere nella baraka di Allah??

Il Profeta Mohammed - su di lui pace e benedizioni divine - ha detto:

"LA GENTE RIVOLGE LUNGHE PREGHIERE 
AD ALLAH SEBBENE IL LORO 
CIBO SIA HARAM (illecito), 
LE LORO BEVANDE SIANO HARAM ED I LORO VESTITI SIANO HARAM.
COM'E' POSSIBILE CHE LE LORO PREGHIERE SIANO ACCETTATE?"
[Hadith trasmesso da Muslim e Tirmidhi]

In tanti - forse troppi - pensano che la condizione della donna musulmana sia di poco conto, che non abbia valore...ma riuscire ad essere una credente, una moglie ed una mamma capace di crescere ed educare dei membri che faranno solo del bene a questa società, sarà un successo in questa e nell'Altra Vita, sappiatelo! ^_^

sabato 22 agosto 2015

Il bambino che è in noi




"NON FAR MORIRE IL BAMBINO CHE E' IN TE"
...è un vecchio detto ed è proprio restando "bambini" che si supera alla grande gli "adulti".

Io e Walid *ciccio di mamma* stiamo guardando un documentario sulla tribù dei Boshimani.

IO: "SubhanAllah...siamo nel 2015 ed esistono ancora persone in queste condizioni! Questo vuol dire che noi altri non ci impegnamo abbastanza affinchè la civiltà arrivi anche a loro, poverini..."

WALID: "In che senso?"

IO: "Beh...sono ignoranti, non conoscono nulla per poter vivere al passo con i tempi, non studiano, non sanno niente poverini..."

WALID: "Ma quando mai, mamma: per vivere in quelle condizioni, sai quante ne sanno? Mica è facile vivere in una foresta? Sai quante cose sanno fare che noi non immaginiamo proprio?"

IO: "Sì, in effetti...però non hanno la guida di Dio: hanno credenze tutte loro, adorano pietre e pezzi di legno ed invocano i loro morti, gli antenati, fanno riti strani..."

WALID: "E che vuol dire, mamma...anche tra di noi ci sono queste persone, anche le persone che conosciamo fanno le stesse cose e pregano morti, statue e fanno le cerimonie con le bande (memore di cortei che ha visto recentemente a Napoli, ahaha!)"

IO - sempre più in difficoltà: "Ok...però non è da 'civili' andare in giro mezzi nudi, specialmente le loro donne."

WALID: "Ma perchè mamma...qui da noi le donne vanno in giro vestite? -_-"

..............Game over, fine dei giochi.
Ami' guarda il documentario e statte zitta: 
i bambini hanno SEMPRE ragione u_u

....CLICK.

mercoledì 19 agosto 2015

La storia ci può aiutare

MIGRANTI ITALIANI
all
addiaccio sul ponte della nave
che li sta portando nel
"Nuovo Mondo".

"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Molti puzzano perchè tengono lo stesso vestito per settimane.
Si costruiscono baracche nelle periferie.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro, affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina, ma dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10...
Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. 
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina; spesso, davanti alle Chiese, donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano sia perchè poco attraenti e selvatici, sia perchè è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro.
I GOVERNANTI HANNO APERTO TROPPO GLI INGRESSI ALLE FRONTIERE MA, SOPRATTUTTO, NON HANNO SAPUTO SELEZIONARE TRA COLORO CHE ENTRANO NEL PAESE PER LAVORARE E QUELLI CHE PENSANO DI VIVERE DI ESPEDIENTI O, ADDIRITTURA, DI ATTIVITA' CRIMINALI."


Ottobre 1919.
Dalla relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione 
del 
'CONGRESSO DEGLI STATI UNITI'
SUGLI IMMIGRATI ITALIANI.

 Migranti italiani attendono con i bambini
in un ufficio che ci si occupi di loro.











Una Migrante italiana con i suoi sette figli.











1907:
Arrivo di una nave di Migranti italiani
nel porto di Santos.

martedì 18 agosto 2015

Silenzi che fanno chiasso



CI SONO SILENZI CHE FANNO TANTO CHIASSO, SAI?

Come il fatto di camminare per strada, tra la gente, con il tuo velo.

Tu sei lì che cammini e che pensi ai fatti tuoi, ma sai bene che anche chi ti guarda sta pensando ai fatti "tuoi": 

"Poverina...
L'avranno sicuramente costretta...
Non è libera di vestirsi come vuole...
E' obbligata a coprirsi i capelli...
ma quel 'coso' lo indosserà anche sotto la doccia?"

E giù a lavorar di fantasia: vi assicuro che la gente si fa mille paranoie ponendosi le domande più impensate riguardo il tuo coso/velo.
:)

Ed ecco che a questo punto entra in ballo la tua 
VERA PERSONALITA'!

Il "velarsi" prima di uscire di casa, è solo la punta di un iceberg che racchiude mille pratiche, 
tantissime convinzioni ma soprattutto 
quel senso di gioia, di gratificazione che ti dà solo un comportamento obbediente e pudico, umile e mai ribelle che ti fa sentire bellissima 
ed amatissima dal Signore dei Mondi...l'UNICO in fondo degno di considerazione. ♥

Perchè noi donne Musulmane non abbiam bisogno di tante parole...ci basta camminare in silenzio, 
avvolte nei nostri veli e nei nostri 
normalissimi abiti, per creare tanto chiasso nelle teste 
di chi ci osserva: ma tu sei lì noncurante 
di sguardi malevoli (e cretini), 
te ne freghi di tante frasette che ti rivolgono 
i maleducati (e cretini ^.^) di turno e 
soprattutto non ti arrabbi più ma provi solo tanta pena 
per i razzisti (e cretini, ahaha!) che ostacolano il tuo "cammino".

Perchè il tuo cammino, o donna Musulmana, è verso alte ed altre mete.

Perchè il tuo silenzio, o donna Musulmana, è più eloquente di mille parole.

Perchè la tua pratica religiosa, o donna Musulmana, è 
(e deve essere) il tuo orgoglio, 
la tua dignità di credente che NESSUNO può ostacolare e calpestare, waLlahi!!

Perchè solo se stai bene con te stessa e con il tuo Creatore, tutto il resto poi è noia...e rimane tanta felicità nel cuore per aver obbedito al Creatore e non alle creature!

♥ PERCHE' CI SONO SILENZI CHE FANNO TANTO CHIASSO, SAI? ♥

martedì 4 agosto 2015

Quando "scendo giù a Napoli"



Ogni volta che "scendo" a Napoli mi rigenero l'anima ed il cuore!
Qui al Nord non puoi stendere i panni al balcone...guai se si intravede 'na mutanda o 'nu calzettiello ad asciugare (come se i nordisti vivessero senza mutande -_-).
A Napoli invece devi fare lo slalom per non rimanere impigliata nelle lenzuola stese o per non investire lo stenditoio che la signora del "basso" ha messo lì nell'angolo...proprio dove c'è un po' di spazio prima dell'incrocio.
Ed è stupendo capire chi vive in quella casa dando una semplice occhiata ai panni stesi che ti parlano di bambini, anziani o giovinastri con magliette alla moda Emoticon kiki

Qui al Nord, se alzi un po' la voce in casa tua, puoi risentirne l'eco nel viale: ti affacci e non senti volare una mosca, nessuno che ride, che litiga o semplicemente chiacchiera al telefono...manco la televisione riesci a sentire con il silenzio che c'è.
Eppure le finestre sono aperte...O_o...ma fossero tutti in stato nord-vegetativo?
A NAPOLI invece? Emoticon kiki
L'allegria ti investe in pieno volto ancor prima di aprire gli occhi:
fruttivendoli e pescivendoli che urlano prezzi stracciati come dei posseduti in giro con il loro furgoncino tutto scassato, la signora del 4° piano che "cala il panaro" (fa scendere dal balcone un secchio legato ad una corda che lei stessa mantiene) dove il garzone della salumeria affianco le mette la spesa - provate qui al nord a chiedere di portarvi la spesa fin sotto casa -, poi c'è il "parcheggiatore abusivo" che litiga con il tirchio di turno che non vuole dargli i 50 centesimi per il parcheggio (e che non tornerà mai più perchè sa bene che sarà lo stesso parcheggiatore a fargli fuori tutta la fiancata della macchina con un cacciavite...và, mo' valli a spendere i 50 centesimi dal carrozziere, và! ^_^).
Non dimentichiamo le massaie che fanno le pulizie a suon di musica: anche d'inverno, con 678499374840 gradi sottozero, le finestre sono spalancate e lo stereo al massimo volume: chi fa i turni ed ha bisogno di dormire al mattino dopo una notte passata a lavorare, di solito prega Sant'Eufemia per una sordità parziale ma cronica, ahah!

Qui al Nord i paesi e le città sono impeccabili: vetri lavati a specchio, giardini immacolati (ma senza bambini che giocano), auto sempre lucide e senza nemmeno un graffio, donne - giovani o anziane - sempre a tiro, truccate, sui tacchi e con borse in tinta...
A NAPOLI no, a Napoli siamo "grezzi"...i giardini sono pieni di giochi per bambini, biciclette scassate e cassette vuote della frutta...e spesso trovi anche il nonno "appoggiato" nella carriola a prendere un po' di sole per asciugare un po' l'artrosi!
I vetri però sono puliti, neh? u_u
Perchè noi napoletane siamo delle "pulitone"...peccato solo che c'è sempre qualcuno che grida giù dalla strada - i citifoni sono un optional - e quindi entra ed esci sul balcone per vedere chi è ed il vetro pulito più non è.
Anche le nostre donne sono preparate...preparate ad uscir di casa come stanno, ahaha!
Pantofole ai piedi, grembiule in tinta con la sporta della spesa o bigodini sotto il retino per la messa in piega: non sarà niente di tutto ciò a fermare le nostre donne se devono correre a fare "un attimo un servizio" Emoticon smile

Vi ho detto che i peperoni costavano 
CINQUANTA CENT AL KILO??


E se chiedete lo sconto ve lo fanno pure!

I miei figli continuavano a ripetermi: 


"MAMMA...MA QUI CI SEMBRA DI ESSERE IN ALGERIA!" 
Emoticon kiki

Ti amo misero e caotico 
ma immenso e familiare 
cuore di NAPOLI!

domenica 19 luglio 2015

Ed il digiuno continua...

Nel nome di Allah il Clemente e Misericordioso



As-salam alaykum wa rahmatuLlahi wa barakatuhu.

Il mese di Ramadan è finito alhamduliLlah, preghiamo affinchè le nostre hasanat siano immense ed il nostro sforzo quindi accettato...amin!

Ma siamo in molti a dover recuperare qualche giorno perso durante il mese appena passato: vuoi per motivi di salute, chi era in viaggio, chi ancora con motivazioni esclusivamente femminili...

Il recupero dei giorni persi può protrarsi anche fino al prossimo mese di Shaaban, secondo un detto autentico sotto l'autorità di nostra Madre Aisha - Allah si compiaccia di lei - che disse:

“SOLEVO DOVER RECUPERARE ALCUNI DEI DIGIUNI 
DI RAMADAN E NON RIUSCIVO A FARLO 
PRIMA DEL SEGUENTE SHAABAN." 
(Al-Bukhari e Muslim)

Anche Ibn Abbas - radhia Allahu anhu - disse: 

“NON C'E' NULLA DI MALE SE SI DIVIDONO I GIORNI DA RECUPERARE.” [Darqutni]

Comunque è preferibile recuperarli non appena possibile, date le molteplici prove che indicano che il fedele si deve affrettare a fare bene non appena ne abbia la possibilità.

Dobbiamo ricordare, inoltre, che nessuno di noi sa se vivrà fino al Ramadan successivo:
informeremo perciò il nostro "wali" - che può essere nostro marito, familiare, figli adulti - dei giorni che mancano per completare il nostro mese di digiuno.
Nel caso dovessimo morire, saranno loro a digiunare per noi, assolvendo l'impegno verso Allah subhanahu wa ta'Ala.

Questo è confermato dal Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) che disse: 

“CHIUNQUE MUOIA E LASCI DEI GIORNI DI DIGIUNO DA RECUPERARE, ALLORA IL SUO WALI DEVE DIGIUNARE IN SUA VECE." 
[Bukhari e Muslim]